la
guerra sgangherata dei pezzenti
con
le bollette in mano i denti laschi
la
carie che ha intaccato i sentimenti.
Guerra
senza esercito e bandiera senza
elmetto
né trincea e che di certo non ha
neppure
il suo nemico perché il volto
del
nemico è celato nel tracollo della
cifra
nel codice d’accesso al bancomat.
Guerra
in cui ognuno è solo nella lotta
con
la sua sporta il ciuffo di sedano che
sbuca
il latte che si spande fra la calca
solo
col suo cent a grattare la schedina
con
la ricetta nella tasca del giaccone
solo
ad una voce registrata che ripete
prema
il tasto tre invece se desidera
parlare
con un nostro operatore. Solo
a
combattere se stesso il suo destino
Fabio
Franzin, da Canti dell’offesa, Il Vicolo, 2011
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