In questa intervista su Farfarfare.it parliamo del nostro progetto in corso Cartographies sensibles du Santerre.
<< Perché lavorare a delle cartografie?
Le rappresentazioni cartografiche propongono una visione distaccata, dall’alto, e che nascondono in realtà molti preconcetti e molti non detti. Dietro all’apparente oggettività, si cela un punto di vista ben preciso che opera delle scelte, decidendo per esempio cosa mostrare, in base a quali criteri, quali confini tracciare, sulla base di quali semplificazioni. Quindi, lavorare con le cartografie ci sembra un modo per riflettere sul punto di vista che adottiamo per rapportaci con il mondo, e per mettere giocosamente in discussione le nostre prospettive antropocentriche: come sarebbe, per esempio, una carta disegnata dai lombrichi? Che cosa sceglierebbero di includere nelle loro mappe? E, considerato che i lombrichi sono ciechi, come creare una cartografia che non richieda l’uso della vista? >>
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